Diceva
Bruno de Finetti: “Ci fosse fuori di noi, per voi e per me, ci
fosse una signora probabilità mia e una signora probabilità vostra,
dico per se stesse, e uguali, immutabili. Non c'è...”
[1].
E proprio per il fatto di essere un
concetto intuitivamente facile, ma difficile da formalizzare, sono
oggi ben quattro le definizioni di probabilità [2].
La definizione
classica (di Laplace) dice che:
“La probabilità è il rapporto
fra il numero di eventi favorevoli e il numero di eventi possibili,
essendo questi ultimi tutti equiprobabili” ovvero
nA
P(A)
= -----
n
Da notare che la definizione
classica di probabilità contiene un vizio logico, in quanto la
probabilità viene utilizzata per definire sé stessa.
La definizione
frequentista (di Von Mises) dice che:
“La probabilità di un evento è
il rapporto fra il numero di esperimenti in cui esso si è verificato
e il numero totale di esperimenti eseguiti nelle stesse condizioni,
essendo tale numero opportunamente grande”
nA
P(A)
= lim -----
n → ∞ n
La definizione
soggettivista (di De Finetti) dice che:
“...la probabilità che
qualcuno attribuisce alla verità - o al verificarsi - di un certo
evento (fatto singolo univocamente descritto e precisato) altro non è
che la misura del grado di fiducia nel suo verificarsi”
La definizione
assiomatica (di Kolmogorov) dice che:
“La
probabilità è un numero compreso tra 0 e 1 che soddisfa gli assiomi
di Kolmogorov”
L'impostazione assiomatica della
probabilità venne proposta da Andrey Nikolaevich Kolmogorov nel 1933
in Grundbegriffe der Wahrscheinlichkeitsrechnung (Concetti
fondamentali del calcolo delle probabilità), ponendo termine al
dibattito fra quanti consideravano la probabilità come limiti di
frequenze relative (impostazione frequentista) e quanti cercavano un
fondamento logico della stessa. La sua impostazione assiomatica si
mostrava adeguata a prescindere dall'adesione a una o all'altra
scuola di pensiero.
Un esempio dovuto a De Finetti
consente di illustrare la differenza tra le prime tre definizioni.
Immaginiamo una partita di calcio per la quale gli eventi possibili
sono:
- la vittoria della squadra di casa;
- la vittoria della squadra ospite;
- il pareggio.
Secondo la teoria classica esiste 1
probabilità su 3 che avvenga la vittoria della squadra di casa.
Secondo la teoria frequentista ci si
può dotare di un almanacco, controllare tutte le partite precedenti
e calcolare la frequenza di un evento.
Secondo la teoria soggettiva, ci si
può documentare sullo stato di forma dei calciatori, sul terreno di
gioco e così via fino ad emettere un giudizio di probabilità
(soggettiva).
----------
[1]
De Finetti B. L'invenzione della verità. Raffaello Cortina
Editore, Milano, 2006, ISBN 88-6030-060-6, p. 35.
[2]
Probabilità. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. URL consultato il
14/12/2018: https://goo.gl/DSUyai
Nessun commento:
Posta un commento