Riprendiamo
lo script per il calcolo della
media e della deviazione standard che abbiamo impiegato per
illustrare come eseguire uno script [1], questa volta con l'obiettivo di salvarlo sotto forma di file per iniziare a realizzare una raccolta di script da riutilizzare al bisogno.
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CALCOLA LA MEDIA E LA DEVIAZIONE STANDARD DEI VALORI 8, 6, 11, 7
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viene generato l'oggetto mydata che contiene i valori numerici
8,6,11,7
mydata
<- c(8,6,11,7)
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viene mostrato il contenuto dell'oggetto mydata
mydata
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viene calcolata la media dei valori numerici contenuti nell'oggetto
mydata
mean(mydata)
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viene calcolate la deviazione standard dei valori numerici contenuti
nell'oggetto mydata
sd(mydata)
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Ci
sono vari modi in cui potete farlo. Ma tutti prevedono di salvare il codice R
in un file in formato testo [2] impiegando una codifica universalmente riconosciuta [3].
Un
primo modo prevede di utilizzare l’Editor
di R che si apre dalla
RGui selezionando File
>> Nuovo script
Copiate
il codice dello script, incollatelo nell’Editor
di R quindi selezionate
File >> Salva con nome
e salvate il file per esempio con il
nome Media_e_ds.R (l'estensione
.R viene aggiunta automaticamente dall'Editor
di R)
Un modo alternativo prevede di utilizzare uno degli strumenti forniti con il sistema operativo, come ad esempio il Blocco note di Windows. Dopo avere incollato il codice nel Blocco note selezionate File >> Salva con nome
e
salvate il file per esempio con il nome
Media_e_ds.txt
(l'estensione
.txt viene
aggiunta automaticamente)
Nel Blocco note quando selezionate File >> Salva con nome dovete verificare che vicino al tasto Salva sia selezionato Codifica: UTF-8 cioè la codifica dei caratteri impiegata di default da R [3]. Nella penultima figura si vede in basso a destra nel Blocco note di Windows la scritta UTF-8 che conferma che il salvataggio avviene con questa codifica dei caratteri.
In conclusione l'Editor di R aggiunge
automaticamente al nome del file l'estensione
.R mentre il Blocco note
di Windows aggiunge
automaticamente al nome del file l'estensione
.txt: ma si tratta di file di testo perfettamente identici
tanto che è possibile aprire i file
.R con il Blocco note di
Windows e aprire i file .txt
con l'Editor di R (provare per credere).
Potete
ancora impiegare non solo un qualsiasi altro editor di testo ma anche
un qualsiasi wordprocessor, salvando i file in formato testo (tutti i
wordprocessor hanno questa opzione per il salvataggio dei file) con l'accortezza di verificare che siano salvati con la codifica UTF-8, cosa che attualmente dovreste trovare prevista di default con i wordprocessor di tutte le piattaforme (Windows, Mac, Linux).
Quale
di questi metodi usare allora? Personalmente uso il
Blocco
note di Windows
ma in realtà non
fa nessuna differenza: è
possibile salvare gli script
con il programma
che si trova più comodo e più pratico utilizzare. La sola cosa che
conta è salvarli in un file in formato testo perché questo è il solo formato
con cui lo script
può essere riconosciuto ed essere eseguito in R.
Per il seguito si rimanda nuovamente a [1].
Nota bene: in R il separatore delle cifre decimali è il punto (.) e come già riportato altrove questa convenzione per ragioni di omogeneità viene adottata non solo negli script ma anche nei dati e nei testi dei post.
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[2]
Cioè in un file nel quale i caratteri possono essere scritti (e
successivamente essere riletti) in chiaro nello stesso modo in cui
sono scritti su (e possono essere riletti da) un foglio di carta
scritto con una macchina da scrivere, impiegando un set di
caratteri/codice universalmente riconosciuto. La macchina da scrivere è stata oramai da decenni sostituita da PC, wordprocessor e stampante,
ma è da lei che è derivato il concetto.
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